DAVIDE GRANDI

Nato a Milano e figlio di Marino Grandi, fondatore nel 1982, della rivista “Il Blues”, trimestrale di cultura musicale si divide tra l’Astrofisica Particellare presso l’Università Bicocca, e lo sport, in particolare il Karate, ed ovviamente il blues. Presidente dell’European Blues Union dal 2017, nel 2015 fonda la società di comunicazione A-Z Blues con Lorenz Zadro, presidente di Blues Made In Italy, e Antonio Boschi, presidente dell’Associazione Rootsway, oltre ad organizzare viaggi musicali negli USA con Travel For Fans.

Intervista a Davide Grandi:
“Mi ha sempre affascinato la radio sin da piccolo, quando raramente si guardava la TV e si ascoltavano anche storie e racconti che come per magia uscivano da quella piccola scatola. L’invito di Maurizio Mazzotti è arrivato proprio al “momento giusto”, per darmi l’opportunità di parlare di blues ad un pubblico più ampio e attraverso un mezzo nuovo (per me). Siccome non mi ritengo un tuttologo né un “vero” esperto, sarò affiancato ogni volta da persone competenti per il tema della puntata, e cercherò di aggiungere quella nota di spirito necessaria a far passare agli ascoltatori un paio d’ore di divertimento e buona musica. Parleremo, come dal titolo del programma, di Blues e Dintorni, ovvero tutto ciò che ruota attorno a questa musica di matrice afroamericana, e che, volenti o nolenti, ha dato vita a tutti i generi, in primis il rock, che ascoltiamo ancora oggi. Sarà un’occasione per esplorare tutte le diverse sfaccettature ed i generi legati al blues.
La mancanza di un certo tipo di musica in radio, come ad esempio il blues, è quasi sicuramente un problema di cultura, intesa nel senso più profondo del termine, ovvero quello scolastico, perché da fruitori e/o musicisti dobbiamo diventare noi stessi divulgatori. Sono molti gli esempi di musica moderna (dal rap all’hip-hop ma anche la stessa trap) che citano artisti meno noti ai giovani ma che fanno parte della nostro bagaglio musicale, e in qualunque colonna sonora che si rispetti, accanto alla musica classica (che fatica anch’essa a diventare “popolare”) c’è sempre un pezzo rock (o blues) storico. Perché è musica legata alle nostre emozioni più profonde è il ritmo a cui batte il nostro cuore”.

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